sabato, novembre 25, 2006

Il pianoforte delle infinite melodie

Vorrei raccontare il nulla, il buio, l'assenza delle cose.
La luce ha una massa, una velocita', proprieta' definibili.
L'oscurita' no.
Il buio che vediamo a miliardi di anni luce e' istantaneo, immediato, onnipresente, onnidirezionale.
Il nulla non lo devi, non lo sposti, non lo deformi ne' lo indirizzi.
La luce la puoi descrivere, regolare, rimodulare, ma chi puo' sul serio descrivere il nulla? Chi ha l'immenso potere di governarlo?
Eppure la luce ci abbandona, ci lascia soli e quando cio' avviene si trova la forza per guardarci dentro e non importa quanto si sia forti, felici, fortunati; un po' di nulla, quel nulla che sovrasta il tempo-spazio e' sempre con noi.
Forse e' il nulla la vera immagine di Dio.

giovedì, novembre 23, 2006

Bisogni, necessita', dolore

Non stavo facendo nulla di speciale quando improvvisamente piu' pensieri di quanti possa sopportare hanno preso il sopravvento sulla ragione lasciandomi interdetto e stordito.
Mentre la nausea saliva non ho potuto fare altro che uscire ma non potevo uscira da me stesso, dai miei demoni.
Non so davvero che mi sia preso, ma d'un tratto e' sembrato che ogni persona infelice che ho conosciuto in vita mia fosse li' con me, in silenzio, col proprio bagaglio di dolore, di tristezza, di malinconia, di rassegnazione.
E' facile, e' facile, e' maledettamente facile alzare bandiere a favore di gente lontana, di sofferenze lontane, di tragedie immense ancora piu' lontane... troppo facile.
E' guardare in faccia il piccolo dolore di ognuno che fa male, e' il soffermarsi davanti a cio' che non ti uccide ma ti ferisce lasciandoti senza fiato a terra che fa soffrire.
Tragedie in miniatura che non possono interessare perche' il mondo e' sempre pieno di tragedie piu' grandi, di disgrazie piu' grandi, di dolore piu' grande ed e' cosi' che si resta soli nel subirle e nel vederle.
Morte troppo leggera per essere definitiva, goccia di sangue a cui si puo' rinunciare, battiti del cuore persi e mai piu' ritrovati... a chi interessa davvero tutto questo, ma per lunghi minuti li ho vissuti e sofferti tutti e tutti insieme.
Il volto di una madre che non puo' esaudire i desideri del figlio, gli occhi di un padre che non sa quanto ancora potra' tirare avanti, un ragazzo che non riesce a costruirsi un futuro, le mani tremanti di un uomo che non riesce a tornare a casa dalla propria famiglia.
Il dolore di chi varca la soglia di una porta senza che qualcuno lo attenda, la feroce consapevolezza di aver perso i migliori anni della propria vita, la rassegnazione nel constatare che nessun sogno si e' realizzato e mai si realizzera', vedere anni di lavoro rimanere tra le dita come cenere, qualcuno a cui hai dedicato l'esistenza che ti lascia sbattendo la porta.
E non bastava e cosi' istanti di vita sepolti, quanti di tempo rimossi, immagini dimenticate, parole cancellate.
Quel racconto della madre e la buccia di mela, la storia della donna alla fermata dell'autobus, le baracche alla periferia di Torino, quella persona al mercato, la venditrice allegra, quel foglio scritto a mano per cercare un lavoro, il tizio senza un futuro, il cieco in albergo.
E non finiva ancora e la mia anima ha dovuto dire la sua e giu', giu' nel precipizio...
... e allora oblio, chiudere gli occhi e risovere problemi, far funzionare cose e finalmente ignorare persino di esistere, che gli altri esistano, che tutto esista.
Come non amare questi attacchi di depressione...
I am a dreamer and when i wake,
You can't break my spirit - it's my dreams you take.
And as you move on, remember me,
Remember us and all we used to be
I've seen you cry, I've seen you smile.
I've watched you sleeping for a while.
I'd be the father of your child.
I'd spend a lifetime with you.
I know your fears and you know mine.
We've had our doubts but now we're fine,
And I love you, I swear that's true.
I cannot live without you.

Era un mondo adulto...

Quanti paladini della satira che ridono, si scaldano, si indignano, si gloriano nell'offendere religioni sane e con la medesima enfasi protestano per le vignette sull'islam.
Accettero' morali di civilta', cultura e satira solo da coloro che prima sfottono maometto e dopo si permettono di parlare di liberta'.
Povere patetiche, inutili e mediocri creature...

Mangerei del buon gnocco ferrarese, alto, morbido, salato e piuttosto unto senza pero' essere pesante.
Lo portava a casa mio padre quando andava in quelle zone e ogni cena era una festa...
Non avro' mai piu' tutto questo e un po' mi manca...

martedì, novembre 21, 2006

E' distante ma e' come oro

Piove. Rantoli dal cielo, gorgoglii dentro e fuori mentre la luce si assottiglia, si placa e attenua.
Bagliori come segnali lontani, presenze confuse eppure vitali, veloci.
Muovere, muovere, urlare, agitare, respiri lunghi e imponenti, suoni sibilanti come anatemi, lampi avvolti da nubi che rendono cosi' dolci le colline.
Tutto si muove e rimane solo acqua che scorre senza fare male, sospesa nella realta' in attesa di cadere e scivolare nell'oblio.
C'e' di che godere, c'e' di che gioire, c'e' tanto da imparare.

Anche stasera nessun film, potrei dormire qui, ora, in questo istante, malgrado gli Ac-Dc, i Machiavel e i My Chemical Romance

Confessioni di un re

When I offer you survival,
You say it's hard enough to live,
Don't tell me that it's over,
Stand up
Poor and tired,
But more than this
Non posso neppure pensare di farcela eppure sono qui.
Dimostrare cosa, liberarmi dal male forse, dal disagio forse, dai pensieri forse, da cio' che fa male certo, si certo.
How do you know that you're right?
If you're not nervous anymore,
It's not so bad, it's not so bad
Lo stomaco tutto sulle gambe, la testa appesa alle nuvole e in mezzo un doloroso e incomprensibile nulla.
Pistoni che oscillano a vuoto, aria nelle vene e la sola voglia di finire, di terminare quella tortura senza ragione d'essere eppure e' giusto, eppure cosi' deve essere, cosi' deve funzionare.
I feel my vision slipping in and out of focus,
But I'm pushing on for that horizon,
I'm pushing on,
Now I've got the blowing wind against my face
Ma la macchina parte, la macchina resiste, la macchina non cede, anzi reagisce.
Piangerei se non provassi cotanto dolore, mi dispererei se non mi portasse ad arrendermi e non posso, non voglio farlo perche' ora non esiste altro, ora niente ha importanza, ora potrei anche morire...
So you sling rocks at the rip tide,
Am I wrong or am I right?
I hit the bottom with a "huh!"
Quite strange,
I get my glory in the desert rain,
Watch it go...
I polmoni non ce la fanno, il cuore strattona ma le gambe sono sempre li' e io con loro e poi...
... il male fugge e scosse di adrenalina disintegrano la realta' e finalmente vedo il nesso tra le cose, il senso del nulla che trova senso nel nulla e so che sto vincendo, so che ora non importa piu', ora so che ho ragione...
Higher and higher,
We're gonna take it,
Down to the wire,
We're gonna make it out,
Whoa-oh-oh Higher and higher... 
E' finita, si, si, ora scendo...
Tutto e' come prima in fondo e ricondurre la propria giornata a pochi minuti forse non e' nemmeno giusto, ma se tra inferno e paradiso scelgo ossa e sangue che male ci potra' mai essere?
Si, ho urlato di andare ancora piu' in alto e ho sfiorato la cima o forse ho solo percepito sulla punta delle dita il soffio caldo sulla superficie liscia e lucente.
Forse e' davvero tutto qui, ma e' mio e nessuno potra' mai togliermelo...

domenica, novembre 19, 2006

Filo di perle tra i rami

Vorrei essere una macchina a stati finiti, un apparecchio dotato di interruttori e alimentato a corrente.
Vorrei avere pochi bottoni ma tutti funzionanti: uno della gioia, uno della serieta', uno dell'allegria, uno della spavalderia e pochi altri ancora.
Se solo fossi un  po' piu' forte so che ce la farei ad essere sempre all'altezza delle situazioni e delle aspettative, riuscirei a scrollarmi di dosso i periodi difficili e sorridere, sorridere sempre.
Se fossi in grado di gestire meglio la mia vita e le mie energie sarei sempre un interlocutore brillante e sagace, un intrattenitore formidabile, un mattatore per tutte le occasioni.
E' da sempre che ci provo... Miglioro, si miglioro ma mai abbastanza, mai invero con la giusta efficacia e presenza.
Oggi pero' ho capito qualcosa di piu' e forse puo' aiutare.
Si, si aiutare perche' ho compreso che da solo non ce la faccio, non ce la faro' mai e sempre, sempre, sempre ho bisogno di qualcosa... di qualcuno.
Non e' facile trovare qualcuno; non e' facile perche' spavento.
Sono uno di quegli oggettini quotidiani talmente ovvi e semplici che mai ci si chiede come funzionino, da dove vengono, chi li ha resi tali e quando improvvisamente vengono a mancare, nasce la confusione, le perplessita', persino un po' di panico.
Chi si cura di questi oggetti; in qualche modo si sostituiranno...
Lo so e non ne faccio mai questioni; semmai chiedo il tempo di ascoltare qualche canzone, di leggere alcune pagine, di vedere qualche film e mi riparo, oh si che mi riparo.
Ancora una volta e' solo tempo, perche' le ferite possono non chiudersi mai ma almeno smettono di sanguinare e le lacrime alimentano l'eternita' e tutta l'arte che e' dentro di essa.
Some days it don't come easy, and some days it don't come hard
Some days it don't come at all, and these are the days that never end
Some nights you're breathing fire, and some nights you're carved in ice
Some nights you're like nothing I've ever seen before or will again

Il pianto dello specchio d'acqua

Allora e' vero, sto diventando sempre piu' vecchio.
Stento a comprendere cio' che viene venduto, gli oggetti proposti e ancora di piu' chi puo' decidere di acquistarli.
Davvero c'e' chi mangia quella roba con addosso quei vestiti, dopo essersi cosparso quelle creme e prima ancora desiderato tutto queste cose?
Io, io che vivo di tecnologia, di futuro, di mondi mai visti, non comprendo quasi piu' nulla dell'oggi e non ricordo quando e' avvenuto il distacco.
Non importa poi tanto, specie perche' il passato rimane sempre li', immutabile e luminoso, unico specchio di cio' che avverra'.