mercoledì, aprile 16, 2008

Ali imperiose

Importa? Importa davvero? Se si dove conduce, a che porta, quale raccolto, quali conseguenze, quale esito?
Disfatta, vittoria, indifferenza, difficile dirlo, ininfluente dirlo seppur difficile non farsi schiacciare dal peso di ombra proiettata oltre i giorni a venire, futuro alimentato da chissa' quale carburante, da chissa' quali voglie, propulsione destinata all'eventualita', alla casualita', a pindarici voli, correnti ignote.
Improvvisamente torpore, voglia di rannicchiarsi e proteggersi con immagini, suoni, parole, reazione istintiva, scontata a ben vedere perche' anima possiede geografia, topologia, morfologica conformazione che tempo smussa ed arrotonda senza cambiare veramente, senza distruggere, forse mutare, forse spostare, forse ricerca di qualcosa di meglio che in fondo poco cambia, poco si distanzia da originale rifugio.
Potrei persino avere torto perche' niente c'e' da sapere, nulla sorprende se si esce da logica di tavoli lontani sui quali attendere conforto e consolazione anche se ricerco tenacemente quell'affermativo da troppi interrogativi sepolto e calpestato, deriso pare, latte mai versato ma sporco ovunque, caos incontrollato, confusione, confusione tra cio' che e' stato fatto e non, detto o meno, urlato o soffiato delicatamente lontano.
Qualcosa non torna ma invero vorrei io non tornare, non sentire alcun richiamo, nessuna latenza emotiva, insabbiarmi in spiagge dalle quali non rivenire, rifugio di vento e pioggia e sole e bandiere e strade contorte ed essere solitario ingranaggio, saluto sporadico ma cordiale, riconoscibile chiunque da cui non dipedendere ma contare.
Non e' lasciare alle spalle, magari lancio alla cieca in qualche direzione, scomparire lasciando innumerevoli tracce, infiniti indizi, suggerimenti facilmente seguibili, impossibili ed indecifrabili pero' se carichi di passato inutile e dannoso, se volonta' e' ordine, se vecchia mente mente, se nuova mente latita, se cuore solo innato meccanismo.
If I only had a potion
Some magical lotion
That could stop this
I would set the wheels in motion

lunedì, aprile 14, 2008

Peculiare

Quanto c'e' di giusto nel voler gettare il proprio tempo, nel desiderare scorra velocemente sino al prossimo nulla di fatto, giusto al momento in cui spreco si aggiunge a spreco, delusione a stanchezza, senso d'inutile a fastidiosa essenza di poco, di niente, di finito e scontato.
In effetti e' troppo pretendere, inutile desiderio di brivido controllato, interruttore che potrebbe divenire paradosso se in qualche modo esistesse e se cosi' fosse, inutile e negativa prova che nulla e' fuori, tutto risiede e si adagia in un luogo sovente buio e polveroso, unico dolore, unica salvezza.
Tue tenebre sono mie tenebre, luce come dardo infuocato, proiettile al centro esatto di ogni tempo, punto convergente d'universi e realta' dove comunque ogni scelta e' sbagliata perche' felicita' e' oltre ogni ambizione, oltre rombo di un tuono che da troppo ha abbandonato fulmine generatore, perduto eppur innocuo, incute timore in chi s'illude di temerlo, spaventa semplici e modesti, intrappola di scontato terrore, meglio nasconde quindi altre voci, altri richiami, diverse ambite trappole in acquario caldo, accogliente rifugio per chi non vuole, per chi non puo', per chi non sa.
Allora sia fuggire nel tempo se spazio e' gioco di prestigio, unica direzione e velocita' poco variabile e comunque sa di riparo, discorso generico su cio' che avverra', che forse sara'.
Osservo e ristrutturo, senza creare, senza distruggere, giornaliero mattone, singolo metro, unico passo, perche' importa non stare fermi, importante il contatto, il tocco, il giusto peso da assegnare o ascrivere a ben precisi canoni, esatti termini ed e' difficile quando le parole non bastano, quando cio' che dico e' sepolto in campo sconsacrato, terra arida e incoltivabile, qualche sentiero noioso da percorrere e destinazione che neppure io so piu' cos'e', non riconosco, non riconosco piu', non vedo piu', non domando piu'.
Inseguito non inseguire.
I saw a picture of a stranger but I don't understand.
He had a ring around his finger and something burning in his hand.
And I wanted him to teach me and I needed to believe.
But the shadows that he threw me were intended to deceive.

domenica, aprile 13, 2008

Ritorno alla presunzione

Incontrollabile istinto di protezione induce a contraddirmi, smarcare pensieri ed impressioni scoprendo aspetti giudicati positivi non fosse coinvolgere e convogliare improprie giacenze, sedimenti che e' bene stiano adagiati su fondo, immobili, pacifici, inermi, inerti, inutili ma quello e' luogo, loro rifugio.
Affronto nuovi interrogativi, considerazioni banali eppure inediti almeno nell'approccio, certo nell'insolita direzione che trasversalmente serpeggia tra alternative e possibilita', un laggiu' piu' vicino di quanto possa apparire.
Mi domando se implosione possa essere riversamento di materia e pensieri in deviato altrove, mi chiedo se costante allontanarmi non possa rappresentare avvicinamento a singolare e nuovo mondo perche' in fondo orientamento e' relativo sempre e comunque a punto mobile, decisione mai perentoria, talvolta sofferta, sovente accettata, non troppo di rado subita, a tratti casuale ma solo in analisi incompleta e parziale.
Gerarchizzare obiettivi puo' essere stratagemma per contenere l'incontenibile, mura interiori che si proiettano ed espandono verso un infinito esterno che se osservato da serratura finisce per essere minuscola stanza, relegato anfratto di modeste dimensioni, poche ossessioni, generiche voglie, ambizioni azzerate e silenti.
Vi sono porte che non si chiudono mai completamente, non si aprono mai del tutto, stretta entrata, stretta uscita, pertugio che appare piu' stile che spazio, filosofia di un desiderio che vuole qualcosa di nuovo, inedita speranza.
Trovo difficile soffermarmi troppo su cio' che in apparenza poco conta, sfiorata o nessuna traccia ma in fondo e' un gioco per avere tracce attorno alle mie, pedinare ed essere pedinato, rincorsa come antico svago, sapore, forse colore di tutti i giorni e tutti i giorni goduto, ma come spesso accade, le sfumature formano ed arrotondano perche' la realta' non e' mai composta da linee marcate semmai nuvole, nuvole o polvere.
No falling for life
A gain for every loss
Time gathered me
But kept me flying