sabato, marzo 24, 2007

Blu vermiglio

E se ogni singolo istante della propria vita fosse a ripetizione infinita?
Non e' il male, non e' il dolore, non e' la rabbia ad uccidere ma le grandi passioni, gli amori eterni, le gioie infinite.
Tanto tempo fa ho scelto e ho scelto per sempre.
Non sapevo neppure di farlo, non intendevo essere cosi' assoluto in fondo e guardo la mia ombra per ritrovarla esattamente dove e come la avevo lasciata.
Contrasto evidente e nettissimo, nero profondo, profondissimo, si muove con me, rapida scivola dove cammino e con me percorre strade e osserva al di la' delle nuvole, al di la' del firmamento, al di la' dei monti e dell'asfalto.
E' che talvolta mi confondo e ci scambiamo di ruolo, posizione, destino, in certe occasioni striscio quando dovrei correre, in altre rimango impettito e immobile mentre dovrei sinuoso aggirare gli angoli e avvolgere gli ostacoli.
E' che in certi momenti non mi sento infelice come dovrei, non sono depresso come vorrei, non vago sconsolato, incompreso, sconfitto come sarebbe giusto essere.
Forse e' per questo che prediligo l'oscurita' alla luce.
Il sole allo zenith nasconde l'ombra ma e' un istante, un quanto inesprimibile di tempo troppo breve per essere compreso ma di notte no, di notte io e la mia ombra torniamo uno, fusione in cio' che non sono mai stato, in colui che doveva essere al posto mio.
Hello image
Sing me a line from your favourite song
Twist and turn
But you're trapped in the light
All the directions were wrong

giovedì, marzo 22, 2007

Caraibi

Comprendo si possa confondere un ombrello col sereno, un sorriso con una risata, occhi chiusi col riposo, davvero lo comprendo.
Capisco che ho trascorso troppo tempo dietro sole ed acciaio per non trovarli mescolati al mio sangue, alla mia carne, lo capisco sul serio.
Pero' ancora mi sorprendo, cosi' non dovrebbe ma mi sorprendo ogni volta sia cosi'.
Sono grande ormai per attribuire doveri, responsabilita' e la causa - effetto gioca solo nei tempi supplementari delle ore un po' piu' buie delle altre.
No, davvero non importa, sul serio non interessa, anzi se cosi' deve essere sia.
Del resto il sole splende sempre in tv, metallo pesante nei filamenti di rame e pasta al pomodoro per cena; cosa altro posso desiderare mi componga e mi definisca?
Intanto Glass minimalizza il mio tempo e la mia prosa, io invecchio e lui no, questo va bene, questo e' saggio, questo e' necessario, importante il basso profilo pero', tanta discrezione pero', soffio di tuba e oboe circospetto e lentissimo, danza su melodia fischiettata tra me e me e cosa altro...
Si dimenticavo, domani e' un altro giorno di sole e gia' rido felicemente al solo pensiero e questo e' il mio inno, il mio regalo, il mio ringraziamento alla vita.
Arrivo lì, così…
Nessuno mi aspettava più…
un temporale fa dei grandi gesti grigi,
è il clima mio…
ci sarà stato mai qualcuno interessato qui?
Volendo… nelle scarpe avrei
un ritmo mio…

mercoledì, marzo 21, 2007

Rapidamente efficace

Ho riascoltato quella canzone... quanto tempo, mio Dio quanto tempo, quanto tempo...
No, non credevo fosse ancora sospesa su me, non credevo...
Eccomi qui, grande e libero, forte come non pensavo di poter divenire ed improvvisamente in ginocchio nel pantano di cio' che e' stato, nella fossa di quello che era.
Come millenni fa non riesco a stancarmi, non posso fare a meno di infilarla nella carne viva, squarciarmi il petto e affogare nel sangue che sgorga copioso.
Non e' piu' nemmeno terapia, tantomeno sublimazione del dolore: un brindisi, si un brindisi a cio' che ero, a cio' che ho fatto, a dove sono arrivato... all'esserci ancora ma ad aver imparato a sopravvivere...
Poi si, cospargere il capo di olii profumati lascia afrore di pulito ma niente altro e ancora e' profezia, speranza, movimento sotteraneo di emozioni e sensazioni che non finiscono mai, mai, mai, ciclo vitale di ecosfera interiore, motore, carburante di perpetuo moto e luce sul grigio pavimento ancora accesa.
Forse e' vero, non fu capita, non completamente e anche di questo mi sono fatto scudo, eppure qualcosa deve essere sfuggito anche a me se tutt'oggi ho ancora paura che un raggio di sole che ho sopra la testa, sciolga le ali di cera e mi abbagli la vista...
e ora non starmi a sentire
tanto guarda ho anche paura di farti capire
sono bene o male solo soltanto parole
come gocce che non cambiano il livello del mare
non scende e non sale
ma sotto qualcosa si muove
e sono tutte quelle voci che tornano nuove
e tornano più forti in un giorno come gli altri

martedì, marzo 20, 2007

Deve essere li'

Come tra cristalli, immobile per non turbare, non guastare, non agitare, non fare male.
Inopportuna sensazione d'inutile presenza, ruolo non voluto ma cercato nei fatti anche se non nelle intenzioni.
Non amo questo stato di cose e mi aggiro nervosamente tra il pattume sparso di cio' che rimane dopo l'ennesimo fallimentare giorno.
Sinergie tra passato e presente, ricordi che si fanno attuali e trappole nelle quali non finiro' mai di cascare e cosa altro rimane del resto se non la costanza dei miei sbagli.
Consapevolezza non rammarico e per questo una tranquillita' forse immeritata o forse l'unico frutto che il mio albero puo' produrre e gustarlo puo' essere poca cosa ma persino importante.
Piccolo habitat e tenero incedere di coscienza determinata se non forte e mi fermo qui, mi accontento di questo.
Incomprensione di parole sotto incipiente apatia o forse apparente apatia.
Troppo fermo, troppo soddisfatto, non resa ma restio a sbilanciarmi in posti anche solo diversi, figuriamoci ignoti ed e' un limite, un forte limite allo spirito inquieto, all'aria mai troppo calda o fredda che respiro a pieni polmoni, irrorando sangue e pensieri di realta' non abbastanza reale, non quanto vorrei almeno.
Time slips away
And the light begins to fade
And everything is quiet now
Feeling is gone
And the picture disappears
And everything is cold now
The dream had to end
The wish never came true
And the girl
Starts to sing

lunedì, marzo 19, 2007

Sistema inerziale

Apologia della partenza o forse esaltazione della stessa.
Difficile stabilirlo, difficile parlarne, cosi' allettante pensarci.
Corse che stabiliscono legami antichi, elastico teso e fionda potente in luoghi piu' immaginati che visti.
Punti condivisi, il cielo ad esempio.
Non e' un problema di clima ma di sfumatura, digradare d'intenso blu in rosso, nero, grigio, desiderio.
Partenza che non e' fuga ma evoluzione, rivoluzione certo ma nello stato dell'esistere non della permanenza.
Concetto oltre al movimento, ricerca e ritrovamento di radici bramose di acqua, terra, aria.
A volte penso basterebbe un balcone, una panchina, vento caldo al tramonto, luci di auto senza fretta, bagliori da vetrine che stanno per chiudersi, coppie tranquille con piccole smanie di rientro rilassante a casa.
Ho guardato dentro quelle case attraverso finestre socchiuse e ho veduto cio' che volevo vedere, ho invidiato cio' che volevo invidiare, ho immaginato storie e racconti quotidiani, ho rubato zolle d'erba e costruito colline fiorite.
E' in quei momenti che credo d'afferrare qualcosa che bramo senza sapere cosa sia, e' quel ricordo dimenticato eppure mai vissuto realmente, vivido, dipinto con tavolozza di diamanti e stelle e poi...
... poi rimango con le mani contratte verso il cielo, grigio che non riconosco e trama mai vista.
Forse un passo piu' vicino o forse ancora un'illusione, pero' mi sento meglio e quello squarcio nella realta' chissa' non divenga sentiero...

domenica, marzo 18, 2007

Nel fiore, nella pelle

No non va tutto bene, non va mai tutto bene, forse non lo merito neppure.
Campanellini nell'aria, soavi voci riempiono il campo sonoro e non vedo piu' bene, non muovo il corpo, a stento le dita scivolano automatiche ed e' cristallo che si ricompone dall'urto che sara'.
Rifletto su come questo istante sintomatico dell'essere, ronzio su melodia, disturbo accettato ed accettabile.
Incapace di dirmi che non e' normale e non importa se cosi' deve essere.
Urlare non ci sto, e' inutile perche' sarebbero urla a uno specchio ed inutile piangere sul raccolto dopo il seminato.
Accorgersi dell'abisso e non evitarlo, non importa del resto, cosi' il dado fu tratto e io risi quel giorno.
Quanto resta non lo so, chi lo sa, ma puo' andare cosi' sino ad allora?
Puo' essere un si, potrebbe bastare il si.
Diviso ancora mi ripeto che buio e luce non competono, non differiscono, non divergono, si riflettono e si identificano negli opposti, negli antagonismi compenetrano, nelle tinte si mescolano e cio' che rimane e' quanto e', quanto sara'.
Un po' come questi suoni hanno gettato fondamenta e sono fondamenta solide, che lo sia anche il nulla, il bisogno, il desiderio, la stanchezza e un pensiero che riposa li' ora, da sempre.
So ya
Thought ya
Might like to go to the show.
To feel the warm thrill of confusion
That space cadet glow.
Tell me is something eluding you, sunshine?
Is this not what you expected to see?
If you wanna find out what's behind these cold eyes
You'll just have to claw your way through this disguise.