venerdì, novembre 03, 2006

Dura

Forse il rock e' morto ma i suoi figli sono ancora vivi e vegeti...
 

 
Ci sono posti nei quali ancora mi rifugio.
Passano gli anni eppure rimangono inalterati certi angoli in cui respirare, chiudere gli occhi e le orecchie per riprendersi da tutto, riprendersi da se' stessi.
Esistono luoghi sicuri, con luce soffusa, bicchieri di qualcosa e chitarre che pompano il sangue nelle vene.
Spazi implosi, distese puntiformi, luci immobili e aria come cemento ma e' da li' che vieni ed e' li' che devi tornare.
Si, bisogna tornare... Tornare sempre...
... per rimanere vivi.

Vortex

"In questo albergo immenso, lussuoso, barocco, lugubre, dove corridoi senza fine succedono ad altri corridoi, silenziosi, deserti, gelidamente decorati da intarsi in legno, stucchi …
In sale silenziose in cui i passi di colui che le attraversa sono assorbiti da tappeti così pesanti, così spessi, che nessun rumore di passi arriva alle sue orecchie.
Come se persino le orecchie di chi cammina, ancora una volta, lungo questi corridoi, attraverso questi saloni, queste gallerie, in questo palazzo d'altri tempi, in questo albergo immenso, lussuoso, lugubre.
Dove corridoi senza fine succedono ad altri corridoi…"

martedì, ottobre 31, 2006

La luce sul muro

Da lei saliva afrore di coloniali che giungevano a lui come una di quelle drogherie di una volta, che tenevano la porta aperta davanti alla primavera...
Come non evocare questa strofa di Conte quando si entra in certi piccoli negozietti che ancora sopravvivono al di fuori dei centri urbani.
Come non rivedersi in quei luoghi cosi' vicini eppure cosi' lontani, nel tempo, nell'anima.
E' un lampo di odori, di colori, di forme vive, di persone che non sanno di plastica.
C'e' il legno, c'e' il cotto, c'e' la pietra, la polvere scintillante che accompagna il sole.
La mente non capisce, la mente non allinea ma la mente ricorda e fa persino un po' male.
Non e' nostalgia del passato, non e' rimpianto degli anni andati; forse e' la consapevolezza di aver venduto l'anima per potersi addormentare mezz'ora prima davanti al televisore...

lunedì, ottobre 30, 2006

Ombre, gigli, kilometri

A volte partire e' lasciare.
Credo in un piano d'esistenza in cui lo spazio sia dato dall'anima e dove ogni passo lasci dietro di noi qualcosa che ci compone, che ci sostiene, che ci rende felici.
Movimento e' dolore, movimento e' triste inizio del moto, movimento e' prima rivoluzione, poi evoluzione.
O forse involuzione...