sabato, marzo 17, 2007

Trasparenza silenziosa

Come una scatola vuota avida di essere riempita, gia' mi sazio della potenzialita' delle offerte presenti innanzi a me, ma non so, credo rimarro' nella contemplazione di cio' che non faro'.
E' che mi sento esausto, incapace di offrire alcunche'.
Inutile, inutile cercare qualcosa che ora non c'e', qualcosa che non posso dare, qualcosa che non ho voglia di esternare.
Un po' e' arrendersi lo so ma imperativo ignorare cio' che dovrebbe e riconsiderare cio' che non e'.
In fondo e' trovarsi in freddo campo arato nel cuore del silenzio e' c'e' il suo fascino, contemplazione e lunghi respiri o luce abbagliante e frontale, azzurra, arida ma almeno diversa se non altro.
Questo e' quanto, questo e' cio' che rimane, questo deve bastare e al diavolo il resto.
Combattuto un po' lo ammetto ma cerco capacita' di lasciare dietro un po' di doveri e il resto a venire.
E' che mi sento lontano come la visione di un film di Natale in pieno Agosto, come una risata sguaiata nella santita' di una cattedrale, come fango su lucido marmo.
Ricercare qualcosa di sbagliato e' una opzione da considerare ma che alternative ho del resto.
E se invece di leccarmi le ferite lasciassi che la brezza le rinfrescasse e che sia quel che sia.
Si puo' fare, oggi si puo' fare e se e' solo voglia di farsi compatire, di sopportarsi, di piangersi addosso allora si, che sia, davvero che sia...
This machine will, will not communicate
These thoughts and the strain I am under
Be a world child, form a circle
Before we all go under
And fade out again and fade out again

giovedì, marzo 15, 2007

Un problema di meno

E' come ripercorrere i propri passi cambiando la strada, non il percorso.
Ho bisogno del mio passato, cresco e prospero sul mio passato e il passato e' un lungo ininterrotto filo del quale si possono dimenticare pezzi e tratti senza eliminarli pero'.
Riconfigurare, ridisegnare allora, cronologia bypassata, storia non come la si aveva lasciata ma alternativa nuova ed inesplorata, studiata, riadattata ma almeno diversa.
Ma non e' la partenza, la destinazione disturba quindi volere fare cosa, illudersi di cambiare cosa, tormentarsi perche'.
Quante inutili considerazioni pero', che stupido modo di rovinare la serata.
E' che certe porte aperte andrebbero non chiuse ma accostate anche se bisogna poi convivere col proprio egoismo, con la faccia dell'ingratitudine e dell'irriconoscenza.
Che fare quindi e cedere sotto il peso di qualcosa che non appartiene piu' non e' possibilita' contemplata, prevista.
Un treno e' passato, io sono salito e qualcosa, qualcuno importante no, ecco tutto.
Ho sbagliato, devo tornare indietro, devo cambiare, devo, devo...
Devo fare finta di niente, devo ignorare, devo chiudere gli occhi e poi si vedra', si sentira', si capira'...
Well, it's not far down to paradise, at least it's not for me
And if the wind is right you can sail away and find tranquility
Oh, the canvas can do miracles, just you wait and see.
Believe me.
It's not far to never-never land, no reason to pretend
And if the wind is right you can find the joy of innocence again
Oh, the canvas can do miracles, just you wait and see.
Believe me.

mercoledì, marzo 14, 2007

Pietre allineate all'imbrunire

Non fermarsi non e' essere in movimento e non silenzio non e' frastuono quotidiano.
Il silenzio puo' ferire quanto un rombo esplosivo ed assordante, fermarsi logora mente e corpo quanto estenuanti turni di immani sforzi.
Esiste il non silenzio pero' ed e' pieno di rumori lontani, strumenti accordati suonati dal vento, dai motori, da voci stridule attenuate dallo spazio.
Esiste il non fermarsi ed e' ossigeno roteante e sfuggevole, luce che avvolge e sposta come meridiana, foglie il cui moto e' relativo all'esistere, mondo in movimento attorno al quale farsi centro e moto.
Vicino, piu' vicino ma sempre troppo lontano quando l'esterno e' fuori dalle consuetudini.
Trovarsi nel consueto ed e' come vacanza, nuovi colori, nuove forme, nuovi odori.
Stupisce la semplicita', sorprende come diamante nel carbone il cui luccichio sovrasta il nero e incanta.
Forse e' oscurita' nella luce o luce nell'ombra ma e' inaspettato fascino e se e' poca cosa, perche' e' poca cosa, c'e' bisogno anche di questo, uscire dal ruolo assegnato, deviare dal percorso e poi rientrare certo, sempre, comunque ma dopo, solo dopo, tra un po' magari...
We fired the gun, and burnt the mast,
and rowed from ship to shore
The captain cried, we sailors wept:
our tears were tears of joy
Now many moons and many Junes
have passed since we made land
A salty dog, this seaman's log:
your witness my own hand

martedì, marzo 13, 2007

Luminosa fragranza

Non ricordavo quasi nulla di quel film eppure mi rimase qualcosa addosso quando lo vidi.
Sospeso sull'acqua, plastica cedevole e cielo terso a tenermi lontano dal fondo.
Musica lontana, quasi soave ma il caldo a renderla tale e vento fresco suo alleato.
Non ricordavo praticamente nulla di quel film eppure ho ripensato a quel cielo, a quella piscina, a quel caldo.
Cercavo film, film perduti, non ricordavo quasi nulla di quel film eppure mi e' tornato alla memoria ma non sapevo cosa volere, come trovare.
Uno spot, un titolo e ho saputo senza saperlo, pochi secondi ed era il mio film, anche se non ricordavo quasi nulla.
Si, non ricordavo quasi nulla se non che era una notte in cui il solo pensare al domani faceva male, faceva malissimo.
Era una di quelle notti in cui ogni stanza e' troppo piccola, ogni rumore e' frastuono, ogni pensiero ago rovente nella carne.
Anche un solo film puo' essere l'unica salvezza, la sola luce.
Quel film non lo fu e lo disprezzai per questo ma ugualmente rimase qualcosa addosso.
Non so, non so proprio di che si tratta ma so che si trova in quel cielo e quella piscina, in qual caldo e in quel vento, in quel dolore e nell'esserne emerso ancora una volta.

lunedì, marzo 12, 2007

Transistor Lineare

Chiudo gli occhi e cerco un posto distante, non troppo distante, solo un po' distante.
Ho gia' girato tutti i posti ma non importa, ci torno comunque prima o dopo, tanto non e' mai tardi, in fondo non e' mai tardi, sempre e mai non sono tardi.
I posti sono luoghi ma anche tempi e colori e ho visto tutti i colori ma non i tramonti, quelli no, ne mancano tanti e non c'e' mai tempo per farlo e ho paura di non riuscire a vederli tutti.
Macerie e fondamenta sulla sabbia si confondono e si mescolano, danzano nella calda luce su ritmi sintetici e se un po' di noia avanza, ne afferro l'anima sublime e mi inchino ai privilegi che la posizione comporta.
L'intorno va bene, l'intorno funziona, l'intorno luccica come oro ma ho gli occhi stanchi, le gambe stanche, i pensieri stanchi e lascio che la meraviglia mi sfiori senza ghermirmi, luce al neon che non nuoce ma non scalda, cielo artificiale perche' il cielo vero appartiene ad altrui cuori.
Questi sono piccoli posti ma sono miei, sovrano di niente col sogno di non possedere nulla, ma che sia almeno un nulla di chi amo.
Della tua vita
mi regali un attimo
e io so che malgrado il passato
e malgrado il futuro
questo istante che e' la nostra vita
e' l'attimo in cui mi ami

Ho diviso un istante

L'universo finira' con me: non mi spaventa, e' quasi conforto, protezione.
Non c'e' paura, non c'e' mai nella consapevolezza assoluta, nella verita' indiscutibile.
Dovrei sentirmi molto solo ma non lo sono perche' il futuro converge col nessun futuro, bianco e nero, acceso e spento, no mezzetinte o penombre a creare indecisione, sospetto, titubanza.
E' talmente facile, cosi' facile, come coprirsi gli occhi e non vedere piu' alcuna luce, tapparsi le orecchie e lasciare i rumori lontani da se'.
Cerco ragioni per smentirmi ma non riesco a trovarne.
I lasciti esistenziali sono talmente impegnativi, cosi' pesanti e pressanti, responsabilita' che trascendono i doveri, impegno verso un'umanita' indifferente, troppo protesa al perfetto e all'eterno per bazzecole come la mortalita', cio' che transita e non stazione, non prolifera, non germoglia.
Sono un'istantanea nel flusso d'immagini, fotogramma in fusione bloccato sulla lampada, colori brillanti e luminosi poi bolle marroni e odore di bruciato.
Un rivolo di fumo e cosa rimane, forse ombre sulle pareti, parole sospese, canzoni dimenticate, qualcuno che mi ricordi, a cui ho dato qualcosa forse...
The innocence of sleeping children
Dressed in white
And slowly dreaming
Stops all time
Slow my steps and start to blur
So many years have filled my heart
I never thought I'd say those words
The further we go
And older we grow
The more we know ...
The less we show ...