lunedì, giugno 23, 2008

Esposizione Universale

Il materiale e' mezzo, veicolo e tramite, lasciarsi soggiogare e' obbligo, dondolarsi tra interrogativi e certezze piacevole svago, mutevole stupore dall'alto e incisivo profilo, come scatola giochi rovesciata su freddo pavimento, terra d'esplorazione e scoperta.
Fantasmi d'altrettanto concreta materia aleggiano innanzi ai miei occhi e sono sempre sul punto di cogliere qualcosa che non mi pare conoscere eppure sento familiare, pezzo importante di me, una tra innumerevoli formule ma angolare pietra, sostegno, impalcatura d'infinite considerazioni, incalcolabili ricerche, sublimi scoperte.
Mistero, v'e' mistero che si manifesta nello zampillare imperioso d'acqua lucente, nelle prospettiche colonne evocatrici d'eterne grandezze, di finestre affacciate su glorioso eventuale futuro irrealizzato eppur radioso.
Sento l'ombra d'esistenza passata o forse dimenticata, innesto di memoria e pura gioia di ritrovato tesoro, origine, si origine e commovente constatare che fiume possente sorge da poche cristalline gocce, materia composta da roccia e nuvola, miracolo indiscutibile, noto eppure inspiegabile nell'intrinseca bellezza della semplicita' del creato.
Io sono fantasma, io sono ombra, testimone di me stesso o quantomeno d'eventuale ricordo, suggerimento raccolto quasi per caso ma coltivato con amore e dedizione, passione sincera e certamente riposta da troppo tempo in luogo polveroso ed accantonata come dispensabile delizia, cosi' silente e delicata.
Entusiasmante nulla materico come sinfonia per stanca eppure ancor avida vista, nervosi occhi danzanti tra semplicissime forme mentre in esse scivola racchiuso tempo intero, retta forse area, volume multidimensionale, eternita' collante d'estremi lontanissimi mentre corsa in imprecisato punto pare senza soluzione ma non importa quando si e' fantasma, quando si e' ombra, quando esistere e' giustificato da unico raggio immenso ed intenso perche' unico, perche' mio.