sabato, novembre 11, 2006

Alberi, infiniti alberi

La differenza del cinema italiano di oggi rispetto a quello degli anni d'oro e' che allora la gente rappresentata era vera, presente, tridimensionale.
Le storie erano fantasticamente reali, i volti avevano rughe, sorrisi, le case muri scrostati e caldi al tatto.
Pare di allungare la mano verso la lamiera delle auto e sentirne le vibrazioni, l'odore della finta pelle e delle pedanine in plastica.
Si potrebbero persino mangiare quei cibi ormai spariti perche' fanno malissimo e spegnere la sigaretta in portaceneri monocolore e sponsorizzati.
Oggi conta il messaggio, il concetto; in altri tempi la realta'.
 

 
Ho voglia di fumare... mi basterebbe magari un po' di fumo passivo.

Ruote di carta, ruote di aria

Quanto e' strana la vita a volte. Dopo una settimana tremenda, dopo la piu' lunga delle giornate, in un momento in cui l'unico sentimento che avrebbe senso provare sarebbe rancore o rabbia, ecco scaturire dal passato "The voice" dei Moody Blues. Buio, nebbia, abbaglianti e foglie morte sull'asfalto eccoli tramutati in viali alberati, caldo vento estivo, strade sconnesse, odore di miscela, olio bruciato e musica, tanta musica in quel walkman di cassette registrate alla radio da ascoltare in quei kilometri di rodaggio del Motron. Passavano i Moody Blues e passavano giorni che non dimentico, giorni in cui si era liberi dell'unica liberta' possibile: quella di avere il proprio futuro tra le mani. Ma sono davvero trascorsi questi anni? Se si allora perche' ogni singola nota e' ancora stampata nella mia mente, perche' vedo l'erba alta dei fossati scorrermi a fianco, perche' la luce del sole ancora mi acceca... ...perche' quella voglia di esserci e' sempre li'?

giovedì, novembre 09, 2006

Rapidi movimenti nel tetro divenire del cerchio

Penso quindi... dovrei essere.
Il pensiero e' solo l'astrazione di una fisicita' inesistente.
... ma che dovrebbe essere.
 

 
Certe voci hanno senso solo di notte, certe canzoni vivono nel buio.
Non importa cosa si e' vissuto, subito, sopportato o conquistato durante il giorno; all fine giunge sempre il momento in cui le luci si spengono, i rumori spariscono e l'uomo ritrova il proprio abisso fatto di fiamme a volte e di piume altre.
In questi momenti si alza una voce, una voce incisa solo per te.
E' importante questa voce, non si dorme senza, non ci si alza senza, non si vive senza.

Quando sono ancora vivo

Oggi mi hanno detto che nella mia vita c'e' qualcosa di ingiusto che non dovrei subire.
Potrebbe anche essere vero ma mi piace pensare che sia solo un prezzo da pagare per non essermi mai fermato.
C'e' un prezzo da pagare per tutto e semmai il problema e' avere qualcosa in cambio.
No, niente ingiustizie nella mia vita se ho avuto cio' che ora ho...
 

 
Gli anni 80 sono stati i piu' importanti del secolo scorso e quando questa masnada di comunisti sparira', allora tutti lo ricorderanno, tutti lo sapranno, tutti li rimpiangeranno.

martedì, novembre 07, 2006

La notte conduce all'alba dell'Io

L'etica non e' forse un nome dietro il quale nascondere la codardia delle idee?
E' possibile che pensieri troppo piccoli si ammantino con la forza della morale, lasciando orfana la verita'?
Si puo' essere onesti con tutto e tutti dimenticando se' stessi?
Non saprei, di certo e' difficile...
 

 
Ho sonno, quel sonno che conservi, che risparmi, che centellini.
Quel sonno che ti fa resistere sveglio nell'attesa di infilarsi sotto le lenzuola, momento che cerchi di rinviare il piu' possibile, per godere ogni istante dell'attesa.
In queste occasioni chiudi gli occhi e non hai paura di niente perche' niente puo' toccarti con questa stanchezza.
Gli incubi stessi si dileguano, frantumati dal peso dell'oblio e lo stesso Morfeo si inchina al calar delle palpebre mentre il sospiro pesante e' brezza nella terra del sogno.
Semmai non mi spiego perche' c'e' sempre una musica che suona piano ma non importa, e' bellissimo cosi' com'e'...

L'inizio del movimento

Ho bisogno di mare.
No, non di sole, di sabbia, di bagnanti e fritti misti; ho proprio bisogno del mare.
Sento l'esigenza del fragore o del sussurro delle onde, ho bisogno di odore salmastro che mi penetri sin dentro la piu' remota delle cellule, bramo un orizzonte dello stesso colore del cielo.
Vorrei correre come un pazzo tutto il giorno per concludere a tardo pomeriggio su una panchina fredda e ventosa, tra il canto del mare e la cacofonia del traffico.
Vorrei essere certo che qualunque cosa accada il mare sia comunque li' a indicarmi la via per andarmene o per tornare a casa.
Vorrei fosse il vento a dirmi che giorno e' piuttosto che un calendario.
Vorrei una realta' invece di un sogno, ma in fondo e' meglio di niente.
 
Lento si sveglia il primo giorno del mondo
L'unico istante perfetto, l'unico libro mai letto
E intanto guardo stupita questa promessa di vita
Questa poesia da rifare, un nuovo mondo da amare
E io mi sento stanca e più leggera

lunedì, novembre 06, 2006

Spinte verticali

Ho gia' detto che il Giappone e' la piu' grande nazione del mondo?
Lo dico ora.
Tra le tante cose che ammiro di questo popolo, la piu' rilevante e' di certo la loro capacita' di assimilare idee e concetti e ampliarli di diversi ordini.
Sanno elevare la piu' umile delle arti umane al rango di immensa ragione.
Riescono a creare la magia con i pensieri piu' banali e spingere le emozioni laddove il cuore stenta a giungere.
C'e' passione, c'e' sentimento, c'e' il sole, un sole che scalda i pensieri prima delle membra, il sole del sapere, il sole della conoscenza...
...il sole e l'acciaio.
 

Nastri srotolati

Certi films si trasformano in viaggi nel tempo, sono come bambini che dopo tanti anni ritrovi adulti.
Certi films li vivi piu' di altri e si mescolano con il sangue e i pensieri.
Cio' che e' vecchio diviene attuale e l'attuale cosi'...antico.
 
E' un gioco di specchi e non comprendi se e' il ritratto ad invecchiare al tuo posto o tu per il ritratto.
E' nebbia che copre e che si dirada, sono paesaggi che spariscono e altri che si materializzano dal nulla.
E' crescere, invecchiare. E' flusso in movimento.