giovedì, novembre 23, 2006

Bisogni, necessita', dolore

Non stavo facendo nulla di speciale quando improvvisamente piu' pensieri di quanti possa sopportare hanno preso il sopravvento sulla ragione lasciandomi interdetto e stordito.
Mentre la nausea saliva non ho potuto fare altro che uscire ma non potevo uscira da me stesso, dai miei demoni.
Non so davvero che mi sia preso, ma d'un tratto e' sembrato che ogni persona infelice che ho conosciuto in vita mia fosse li' con me, in silenzio, col proprio bagaglio di dolore, di tristezza, di malinconia, di rassegnazione.
E' facile, e' facile, e' maledettamente facile alzare bandiere a favore di gente lontana, di sofferenze lontane, di tragedie immense ancora piu' lontane... troppo facile.
E' guardare in faccia il piccolo dolore di ognuno che fa male, e' il soffermarsi davanti a cio' che non ti uccide ma ti ferisce lasciandoti senza fiato a terra che fa soffrire.
Tragedie in miniatura che non possono interessare perche' il mondo e' sempre pieno di tragedie piu' grandi, di disgrazie piu' grandi, di dolore piu' grande ed e' cosi' che si resta soli nel subirle e nel vederle.
Morte troppo leggera per essere definitiva, goccia di sangue a cui si puo' rinunciare, battiti del cuore persi e mai piu' ritrovati... a chi interessa davvero tutto questo, ma per lunghi minuti li ho vissuti e sofferti tutti e tutti insieme.
Il volto di una madre che non puo' esaudire i desideri del figlio, gli occhi di un padre che non sa quanto ancora potra' tirare avanti, un ragazzo che non riesce a costruirsi un futuro, le mani tremanti di un uomo che non riesce a tornare a casa dalla propria famiglia.
Il dolore di chi varca la soglia di una porta senza che qualcuno lo attenda, la feroce consapevolezza di aver perso i migliori anni della propria vita, la rassegnazione nel constatare che nessun sogno si e' realizzato e mai si realizzera', vedere anni di lavoro rimanere tra le dita come cenere, qualcuno a cui hai dedicato l'esistenza che ti lascia sbattendo la porta.
E non bastava e cosi' istanti di vita sepolti, quanti di tempo rimossi, immagini dimenticate, parole cancellate.
Quel racconto della madre e la buccia di mela, la storia della donna alla fermata dell'autobus, le baracche alla periferia di Torino, quella persona al mercato, la venditrice allegra, quel foglio scritto a mano per cercare un lavoro, il tizio senza un futuro, il cieco in albergo.
E non finiva ancora e la mia anima ha dovuto dire la sua e giu', giu' nel precipizio...
... e allora oblio, chiudere gli occhi e risovere problemi, far funzionare cose e finalmente ignorare persino di esistere, che gli altri esistano, che tutto esista.
Come non amare questi attacchi di depressione...
I am a dreamer and when i wake,
You can't break my spirit - it's my dreams you take.
And as you move on, remember me,
Remember us and all we used to be
I've seen you cry, I've seen you smile.
I've watched you sleeping for a while.
I'd be the father of your child.
I'd spend a lifetime with you.
I know your fears and you know mine.
We've had our doubts but now we're fine,
And I love you, I swear that's true.
I cannot live without you.

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