mercoledì, ottobre 03, 2007

Ultima pioggia

Invento nuovo codice e non so come riesce a rilassarmi, sfida ulteriore che leggera si aggiunge al pesante carico odierno e mi sento sazio sebbene non pieno.
Qualcosa ancora dentro si muove, gira vorticosamente ma non stanca, immune sopporto, ignoro e lascio correre.
C'e' calma irreale, inquietante persino, strana atmosfera quando solo urlando e spaccando porte si riempie quel vuoto insopportabile alla vita.
Mi guardo attorno e non riconosco completamente questi oggetti, ascolto Sakamoto ed e' come musica sentita dopo millenni di cacofonico silenzio.
Vorrei che sottile striscia di fumo fosse ancora nella mio respiro, vorrei che quelle note suonate con due dita non cessassero di stupirmi, vorrei ricordare come potrebbe essere se solo sapessi comprendere, accettare meglio questo momento.
Consapevole del presente e non pare vero, sorpreso trovo meravigliosa sospensione, totale insensibilita' e nulla fuori posto, solo leggero fruscio, voci accavallate e distanti, stridore di acciaio su acciaio e sorrido mentre mi rivelo completo, senza bisogni o suggestioni.
Totalmente indipendente scivolo tra le valli dei miei pensieri e li invento senza spettatori, ad un passo dall'assoluto, leggero, forse illuso ma non cambierei con niente al mondo il quieto mio respirare.
Laggiu', indefinito soggiace l'incompleto e l'irrealizzato ma sfondo e' seta preziosa, per una volta liscia e profumata superficie, carezzevole, immobile lancetta, preziosa stasi.
Scriverne e' gia' peccato, descrivere e' gia' sacrilegio, riflesso egoista, solo mio...
I'll go walking in circles
While doubting the very ground beneath me
Trying to show unquestioning faith in everything
Here am I, a lifetime away from you
The blood of christ, or a change of heart

martedì, ottobre 02, 2007

Il pomeriggio se ne va

Esiste l'eterno, che l'eternita' esista o meno.
Infinito inesorabilmente avvolto da finito e memoria, si memoria e' indicatrice unica, contenitore ed espositore, sola possibile affinche' conservare nel tempo e negli uomini sia possibile.
Ma se mia e' la memoria e se essa racchiude l'eterno allora l'eterno e' in me e con me vive finche' vivo, con me muore quando sara' morte.
Se sono eternita' allora sono realta', alfa e omega di un cosmo per me generato ed ecco che tutto e' chiaro mentre le stelle smettono di ruotare vorticosamente configurandosi senza tentennamenti o strane configurazioni.
Ecco quindi che bellezza rimane eterna, immutabile scultura scavata nel marmo strappato dalle ossa della terra e se eterno e' il tempo, decade a gioco di specchi, esercizio mentale senza scopo se non diletto senza finalita' alcuna, persino poco divertente, noioso.
Dissonanze sono ricordo ed equilibrio impera, comanda nel preciso conteggio delle ore, piatti equidistanti dal terreno e cio' che ieri affascinava oggi immutato incanta come allora, come contrazione di pomeriggi assolati, biciclette appoggiate a muretto mentre sole e vacanze arroventavano desideri impossibili, protrarsi di sogni e impossibile avvenimento.
Si dice cambiare ma osservo guardando oltre lo sguardo e trasparente come cristallo attraverso pareti ed incertezze riabbracciando asfalto rovente e desiderio non compreso interamente ma non per questo meno vitale.
Un tempo ero puro e quella purezza di diamante grezzo non e' poi cosi' lontana, cosi' irraggiungibile, mesi di bambino e incanto, quello sempre, senza mancare mai.
Picture yourself in a boat on a river,
With tangerine trees and marmalade skies
Somebody calls you, you answer quite slowly,
A girl with kaleidoscope eyes.

lunedì, ottobre 01, 2007

Proporzioni

Non sono lontano, sono solo in un posto in cui non voglio stare.
Mi ci abituero' ma ora e' aria pesante da trangugiare, aria che mi circonda maledicendo chi a pochi passi osserva curiosando nella vita di chi oramai non si comprende piu'.
Poco inebria, abitudine ogni giorno diversa sebbene ciclica di brioso stile e medesima natura, contratta metafora.
Non so, non so cosa si possa osservare e non pretendo esclusiva o inebriante unicita' malgrado ricerca non appartienga a nessun altro, non invoco celebrita' e predominio perche' in mondo singolo individuo e' insieme pieno, globale esistenza, raccolta senza scarti ed omissioni.
Certo, come questo suono sintetico vago da passato troppo remoto a improbabile futuro e poco m'illumino ma fievole luce narra di mutazione, lentissima trasformazione, consapevole energia, senziente sguardo al di la', nel campo di erba giovane e mai calpestata, virgulto laddove terra morente e sterile pareva dominare.
Se domandi cosa vi sia oltre ghiaccio azzurro la risposta e' infinita distesa di bianchi elettroni, lingua da descrivere facilmente, gelido e fisso sguardo, concentrata analisi priva di calore ed emozione.
Neve nascosta dal fuoco forse e' chiave rivelatrice per chi ancora ha voglia di cercare, scivolare non come condizione ma affermazione del proprio essere, urlo rabbioso dell'attenti, proclamazione d'assoluto.
E' forse cosi' difficile? Sono talmente distante da confondermi con anonima macchia, banale sfumatura in tinta d'arredamento?
Non essere e non sono e non e' segreto, non e' metafora, non e' altro se non quanto sole riflette, quanto terra evoca,  osservare ed accettare e almeno domando, si qualche volta domando...
Che cosa eri non lo sai piu',
un viale lungo davanti a te,
alberi immensi sul tuo cammino.
Una ragione per vivere c'e'
la mente vola, non ti conosci piu'
Ora sai cos'e' la voglia di pregare
ora sai cos'e' la forza di sperare