sabato, novembre 11, 2006

Ruote di carta, ruote di aria

Quanto e' strana la vita a volte. Dopo una settimana tremenda, dopo la piu' lunga delle giornate, in un momento in cui l'unico sentimento che avrebbe senso provare sarebbe rancore o rabbia, ecco scaturire dal passato "The voice" dei Moody Blues. Buio, nebbia, abbaglianti e foglie morte sull'asfalto eccoli tramutati in viali alberati, caldo vento estivo, strade sconnesse, odore di miscela, olio bruciato e musica, tanta musica in quel walkman di cassette registrate alla radio da ascoltare in quei kilometri di rodaggio del Motron. Passavano i Moody Blues e passavano giorni che non dimentico, giorni in cui si era liberi dell'unica liberta' possibile: quella di avere il proprio futuro tra le mani. Ma sono davvero trascorsi questi anni? Se si allora perche' ogni singola nota e' ancora stampata nella mia mente, perche' vedo l'erba alta dei fossati scorrermi a fianco, perche' la luce del sole ancora mi acceca... ...perche' quella voglia di esserci e' sempre li'?

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