venerdì, dicembre 01, 2006

Aprire il cancello e uscire... laggiu'...

Tiersen ce la mette tutta ma non riesco a staccarmi da terra, non ce la faccio a lasciarmi indietro, a dimenticarmi per un minuscolo frammento di tempo cio' che sono.
Poi chissa' cosa sono...
Magari partire dall'anomala considerazione che non ho colpe, se non quella di valutarmi piu' del dovuto, se non l'illudermi che venga sempre compresa ogni mia azione e parola.
Fosse ignoranza la mia... e' solo stupidita'.
Odio fare la vittima, ma ancora di piu' sentirmi tale e allora preferisco pagare colpe che non sento ma almeno liberatorie, come gas compresso che fuoriesce da un tubo sempre troppo fragile.
Penso alle cose belle di oggi: quella cascata di foglie al mio passaggio come un inchino delicato, le mani sul volto mentre l'acqua bollente trascina via molto piu' che sudore e monda molto piu' a fondo dell'epidermide, vincere ancora una nuova sfida con la tecnologia, "My name is Earl"...
Quante scuse per provare a non sentirsi un fallito, per non deprimersi nel pensare al bambino che ha sognato di essere un adulto, per togliere dalla gola quella spina che soffoca. Per cercare di dormire, almeno un poco...

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