lunedì, novembre 13, 2006

Isole della memoria

Ricordo che c'era il mare.
C'era anche tanta gente, frastuono di motorini, musica da classifica, urla di varia natura e un fastidioso senso di attesa ma non importava allora e neppure oggi.
C'era un cielo sgombro senza alcuna nuvola, un vento secco, incessante, poderoso ma nel contempo avvolgente, rassicurante.
Il caldo sole soccombeva all'aria e sprigionava la sua energia senza bruciare, senza infastidire, semplicemente scaldando il corpo in tutte le sue parti senza preferenza alcuna.
C'era una terrazza con tavolini di plastica bianca, bottiglie vuote e tazzine di caffe'. Il muretto in pietra rossa pareva essere l'unico ostacolo per raggiungere quel mare se solo si fosse ignorata la distanza reale, ma in fondo era bello pensare che pochi mattoni mi separassero dalla meta.
C'erano cose da fare, sistemazioni da trovare, carte da firmare, soldi da spendere ma dopo, tutto dopo...
Casa lontana, scuola lontana, lontani gli oggetti e i locali. Lontani i libri e i dischi, lontani i film e i computers.
Lontana lei di cui non mi importava gia' piu' nulla, lontano il futuro cosi' maledettamente vicino e vicino quel passato che presto sarebbe divenuto irraggiungibile.
Accidenti quanto ero stanco...
In quel momento qualcosa si chiuse e qualcos'altro si riapri', in quel momento smarrii e ritrovai qualcosa di indefinibile.
Quel giorno persi cio' che non ho piu' ritrovato ma mi rimase il ricordo, il desiderio, la speranza, la voglia di riaverlo... mi rimase un sogno.

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