giovedì, novembre 16, 2006

Oscillazioni sincronizzate

Perche' sappiamo solo usare un metalinguaggio per raccontare, per descrivere, semplicemente per conversare.
Smettere di parlare solo perche' ci hanno insegnato ad avere paura delle parole ma non della quantita' di parole.
Prima ci hanno raccontato che parole come cieco, zoppo, spazzino, handicappato, negro non possono essere adoperate ma in cambio abbiamo ricevuto sms, cellulari, blog...
In cambio dell'undicesima edizione della neolingua abbiamo venduto la liberta' di esprimerci.
Non e' solo ipocrisia, non e' solo falso progresso, non e' solo mancanza di rispetto; sacrifichiamo la sincerita' per la tranquillita'.
Negli anni 80 eravamo riusciti a destrutturarci, a scrollarci di dosso le grottesche ipocrisie del decennio passato, eppure e' bastato cosi' poco per tornare nella gabbia delle parole, nella prigione delle idee, nel buio tombale dei libretti rossi e dei circoli culturali.
Tolleranza con tutti fuorche' con gli intolleranti, e' questo il nuovo comandamento, e' questa la pala da usare per seppellire le idee.
Just another grey morning
Instant coffee and shitty cornflakes
Turn on the radio
Plastic masticated emptiness
Trakking back in the evening
Feels like they're chatting my whole life away
Reach out for that tv
Picture flicker, sends me off to sleep
 
Today I turn the radio off
Today I turn the tv off
Today I'm gonna turn to rock and roll
 

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