domenica, gennaio 20, 2008

Crepuscolo mutante

Vago senza meta ne' sosta tra troppe risposte senza domande, parco giochi esclusivo e limitato in desideri che non ho, cosciente di un mondo che non ho voglia di visitare, percorrere svogliatamente forse, calci a barattoli arrugginiti e senso d'inadeguato benessere.
Non cerco nulla ma nulla mi insegue e spinge e sbava e graffia e ringhia e fa odiare persino l'aria che si respira.
Senso d'insicurezza che si propaga come piaga biblica e cio' che ferisce e' non trovare un solo luogo distante abbastanza, silenzioso abbastanza, generoso abbastanza.
Poi m'inganno, costruisco su sabbia e sorprendo rabbia soffocata tra polvere e rottami ma pugni nervosi colpiscono acqua ed e' lotta impari, lento abbraccio, presa mancata, scivolare nella piena coscienza, direzione opposta da oblio, contrario e traverso, generoso insoddisfacente.
Scuoto la testa e persino sorrido nella certezza che chi osserva agisce e la sua voce e' tuono assordante nel silenzio del disprezzo che muta in accompagnamento di scroscianti applausi e non nego ammirazione io, io che imprecazione gelosamente conservata in petto e' sola arma in mio possesso.
Trincerarsi dietro statiche e grigie immagini eppure e' calore che esplode, comprendere che ghiaccio e' gocce aggregate con la forza e l'arroganza di chi non discerne sudore da lacrime e dimentica che sorriso e' uscita non ingresso, pertugio per ossigeno, un poco di luce, interfaccia bidirezionale d'indistinguibile realta' tra l'altrove e il vicinissimo, indecisione forse, pudore di mano tesa eppure chiusa nell'umilta' dei propri limiti e dei propri silenzi.
Afferrare un accordo e seguirlo, tra poco, pochissimo andarsene per sprofondare dentro a stentato colore che racconta cio' che non piu' esiste, epoca che vuole essere specchio e manifestazione di cio' che diverso e' qui, presente ed attento mentre volere viaggia lontano seppur vicino, sempre piu' vicino.
Man alone, born of stone,
will stamp the dust of time
his hands strike the flame of his soul,
ties a rope to a tree and hangs the Universe
until the winds of laughter blows cold.

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