martedì, ottobre 02, 2007

Il pomeriggio se ne va

Esiste l'eterno, che l'eternita' esista o meno.
Infinito inesorabilmente avvolto da finito e memoria, si memoria e' indicatrice unica, contenitore ed espositore, sola possibile affinche' conservare nel tempo e negli uomini sia possibile.
Ma se mia e' la memoria e se essa racchiude l'eterno allora l'eterno e' in me e con me vive finche' vivo, con me muore quando sara' morte.
Se sono eternita' allora sono realta', alfa e omega di un cosmo per me generato ed ecco che tutto e' chiaro mentre le stelle smettono di ruotare vorticosamente configurandosi senza tentennamenti o strane configurazioni.
Ecco quindi che bellezza rimane eterna, immutabile scultura scavata nel marmo strappato dalle ossa della terra e se eterno e' il tempo, decade a gioco di specchi, esercizio mentale senza scopo se non diletto senza finalita' alcuna, persino poco divertente, noioso.
Dissonanze sono ricordo ed equilibrio impera, comanda nel preciso conteggio delle ore, piatti equidistanti dal terreno e cio' che ieri affascinava oggi immutato incanta come allora, come contrazione di pomeriggi assolati, biciclette appoggiate a muretto mentre sole e vacanze arroventavano desideri impossibili, protrarsi di sogni e impossibile avvenimento.
Si dice cambiare ma osservo guardando oltre lo sguardo e trasparente come cristallo attraverso pareti ed incertezze riabbracciando asfalto rovente e desiderio non compreso interamente ma non per questo meno vitale.
Un tempo ero puro e quella purezza di diamante grezzo non e' poi cosi' lontana, cosi' irraggiungibile, mesi di bambino e incanto, quello sempre, senza mancare mai.
Picture yourself in a boat on a river,
With tangerine trees and marmalade skies
Somebody calls you, you answer quite slowly,
A girl with kaleidoscope eyes.

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