lunedì, febbraio 12, 2007

Stagioni bambine

Ricordo tante notti simili e non mi dispiace farlo una volta tanto.
E' che ci sarebbe troppo davanti, dietro, dentro che richiede attenzione, studio, pianificazione, preparazione, concentrazione e potrebbero persino bastare le energie ma no, non e' giusto, oggi proprio non e' giusto.
Dipendera' forse da una giornata che a conti fatti, si regge sullo stentato equilibrio del bene e male, ore in bilico tra cio' che e' stato fatto e quanto e' da farsi, occasioni vinte equivalenti alle perse.
Troppe, troppe prove, troppi interrogativi, troppi esami, troppi ostacoli e va bene cosi', sempre va bene cosi' perche' l'ho scelto, perche' non sono mai fermo, perche' nessuna pietanza e' mai insipida ma oggi forse il limite e' stato superato e finche' ho forza per farlo, decido di fermarmi.
Trovo dentro quella capacita' perduta di scivolare come fiume nell'alveo e mi prendo un minuto o forse due.
Prima pero' lascio queste parole perche' malgrado tutto, oggi sara' solo un giorno come tanti ma quando mi sentiro' sconfitto e' bene sapere che in frangenti simili posso vincere e quando esultero' e' bene ricordare che si puo' sempre cadere.
I know I can never return
To the time of hope when I was born
Let the strength of peace run through my hand
When we walk away from the stormy shore
Then I will be afraid no more
And now I'm sure of where I stand
Let the strength of peace run through this land

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