giovedì, dicembre 21, 2006

Sono, sono da sempre

C'e' ancora chi guarda in faccia le persone? Tensione palpabile, bocche serrate, occhi socchiusi e un disprezzo diffuso di cio' che esiste. Invece di finirla di ingoiare spazzatura, abbiamo deciso di puntare al rialzo per mangiarne ancora di piu'. Ora e' tardi, ora non se ne esce, ora non e' piu' una scelta, ora e' guerra per non subire. Non parlo di capitalismo pro e contro, non perdiamo tempo in piccoli concetti mentecatti; e' lo spirito, il pensiero, l'intenzione da curare. Ragionare sullo scegliere non rinunciare, smettere di desiderare e accontentarsi del volere, seguire il lampo di luce e ignorare il fracasso del tuono. Fermarsi, fermarsi solo per un istante, fare piccoli passi e come in un effetto da videoclip, passare rallentati tra una folla indifferente a se' stessa e almeno ogni tanto, essere cio' che si e' e non cio' che si crede.

Porca puttana, una intera generazione che pompa benzina, serve ai tavoli o schiavi coi colletti bianchi.

La pubblicita' ci fa inseguire le macchine e i vestiti.

Fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono.

Siamo i figli di mezzo della storia.

Non abbiamo ne' uno scopo ne' un posto, non abbiamo la grande guerra ne' la grande depressione.

La nostra grande guerra e' quella spirituale.

La nostra grande depressione e' la nostra vita.

Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremmo diventati miliardari, divi del cinema, rockstar ma non e' cosi' e lentamente lo stiamo imparando

e ne abbiamo veramente le palle piene

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