lunedì, luglio 09, 2007

Unica telefonata

Combattere il sonno e' gia' un ritorno al passato, passato recente eppure distante da togliere il respiro, da confondere intenzioni e pensieri, emozione non assopita, mai celata, forse contenuta e controllata.
Passato piu' tenebroso del futuro, anomalia che accetto, che preferisco persino e non mi stupisco anzi ne sono felice.
Pensavo ne sarei uscito, supponevo che avrei affrontato con la forza e la sicurezza del presente eppure non di un solo passo mi muovo verso l'accettazione di mesi che ricordo esclusivamente nella considerazione di avermi sin qui condotto.
Non importa e non e' trauma insuperabile, non incide sulle cose che sono e saranno, semmai e' tempesta lungo il cammino, notte senza alcuna luce e demoni ovunque a tendere imboscate ed assalti, corsa alla sopravvivenza in attesa di un raggio di sole che avrebbe dissipato tutte le paure e i timori.
Fuori, finalmente fuori non c'e' ragione per ricordare, per girarsi e farsi forti di incubi superati in fondo e respirare forte dopo lunga apnea col solo ricordo delle mie profetiche parole che tutto sarebbe solo potuto migliorare.
Eccoci quindi nel solo mio mondo possibile e vittoria e' non domandarsi se potrebbe esserci meglio, non vedere sfumature e vivere di assoluti, placata sete di riuscita e un po' di strada segnata.
Il mio paradiso e' chiudere gli occhi, pensare, illudermi forse che esistono certezze, punti fermi sui quali orientarmi e mai, mai prima e' stato cosi'.
Forse l'enfasi inziale e' ora consapevole realta' ma nella certezza v'e' monolitica robustezza, stasi di chi urla al mondo che non vuole spostarsi mai piu', monotona ma salda permanenza.
Affinero' le mie armi, sbilancero' l'equilibrio ma per ora ho ancora qualche brivido addosso e una volta terminato davvero il totale puo' divenire il tutto.
Cerco di trovare la mia identita'
Senza chiedere aiuto, ma sono lontano.
Busso e non risponde neanche un'anima
Menomale che non ho paura del buio.
Non ho niente per me, ma non dispero.
Mangio solo pane e cattiveria ormai
E non e' un buon motivo per esserne fiero.

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