sabato, febbraio 24, 2007

Tenera roccia

Siamo cosi' intrappolati nel male subìto che troppo spesso si dimentica il male procurato.
Ho fatto del male lo so, anche se sono troppo stupido per rendermi conto quanto.
Cerco di consolarmi dicendomi che in fondo sono stato una pedina degli eventi, che non posso condannarmi di aver avuto per primo la forza di spezzare catene troppo robuste e pesanti da sopportare oltre.
Poi si, tutto e' andato bene, sempre, comunque, in un modo o nell'altro e mi piace pensare che il piatto della bilancia penda dal lato giusto oggi piu' che ieri, magari un po' grazie a me.
Basta, basta sempre girare lo sguardo e leccarsi le ferite per dimenticare tutto, per dirsi un sano e sublime chissenefrega, ma non ci si puo' nascondere per sempre, non si puo' negare il tuono quando il lampo ha abbagliato.
Del resto noi bambini viziati siamo cosi': distruggiamo i giocattoli preferiti per poi piangere disperati sui pezzi sparsi sul pavimento e quel che e' peggio, ci arrabbiamo se qualcuno non ci compra balocchi nuovi.
Sembra facile in fondo solo se non ci rifletto pero', ed allora che tutto divenga danza, un lento, si un lento, uno di quelli di una volta, un ballo come fu in quella festa, con lei che strinse con me, che mi parlo' nel silenzio e io che le risposi con un sorriso, un incontro durato una canzone, un bacio e una vita a chiedersi cosa sarebbe stato, come sarebbe stato.
Una speranza, un bel desiderio, un'illusione, una morsa allo stomaco ogni tanto...
Ma si, che il dolore, il mio, il suo, il nostro, il loro si cristallizzi cosi', scheggia di cio' che non e' stato incastonato nel diamante di cio' che siamo divenuti e magari una canzone che ne illumini la superficie ogni tanto, quanto basta per ritrovarsi capaci di provare un sentimento...
C'e' almeno una strada che si fa sovrappensiero
alle processioni si va sovrappensiero
tutte le ossessioni sovrappensiero
c'e' almeno una strada che si fa sovrappensiero
ai matrimoni si va sovrappensiero
in fondo anche l'amore e' un sovrappensiero

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