venerdì, dicembre 29, 2006

Strati di foglie leggere

Amo certi film in cui l'umanita' e' la stessa solo un po' piu' strana, un po' piu' bizzarra.
Gente che non esiste ma che potrebbe essere, gente che vive in luoghi con strane dislocazioni spaziali, dove il filo del telefono e' lungo decine di metri, dove le case sono sempre linde anche se nessuno le pulisce, dove i pugni non feriscono e le parole non uccidono.
C'e' musica in sottofondo ed e' la musica giusta, c'e' sempre sole quando le cose vanno bene e c'e' pioggia a tre quarti dalla fine quando gli innamorati si lasciano per poi riunirsi nel finale.
Le auto scintillano, le donne ammaliano ma non eccitano, gli anziani non sono vecchi, i cani sono intelligenti come bambini e i bambini disquisiscono sulla vita come filosofi.
Nessuno muore e se succede si fa con gioia, perche' cosi' deve essere, perche' cosi' e' il ciclo della vita, il trascorrere delle stagioni.
Non si ride mai ma si sorride tanto e va bene cosi' perche' talvolta si e' stanchi di risate sguaiate e pianti a dirotto, certe volte e' bene immaginare un mondo senza fuliggine, un cielo senza nuvole, una notte senza incubi.
I reached inside myself today
thinking there's got to be some way
to keep my troubles distant
Touch me
how can it be
Believe me
the sun always shines on TV

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