mercoledì, marzo 26, 2008

Antologico contemporaneo

Le fotografie non avvicinano ricordi ma amplificano distanze di tempo che non e' stato, raccontano storie di giorni non vissuti e il silenzio di immagini approssimative e' testimonianza che dura il giro di sfuggevole sguardo, solitaria riflessione nell'alzare di vitale battito, specie di vuoto nell'affaccendata presenza quotidiana, esserci e non mancare se non in rari momenti in cui si esce entrando in se' stessi.
Mi domando dove sono stato mentre quella luce correva meno del solito, durante il restringersi dimensionale che divorava passioni, ascriveva nella schiera d'irrealta cio' che mai sono stato, niente di cio' che ho fatto, nulla di quanto ho udito.
Qualcuno ha corso e l'ha fatto con velocita' stratosferica ma non so chi, non ricordo quando e piu' ci penso piu' comprendo illudermi di risposta, aria viziata e stantia del possibile ricordo, perenne incertezza ed incostante domanda che lascio alle spalle come potenziale lascito, piccolo timore, silenzio ignorato ma profondo abbastanza da costringersi a non guardarlo negli occhi spenti e dolorosi.
Tutto giusto, tutto sbagliato, non soffermarsi sino in fondo, sete mai placata d'oceano lontano e sincero in cui ritrovo persone, riconosco volti, ascolto con rinnovata gioia storie e racconti, stringersi di mani, braccia, guance vicine e solo ricordare e' distesa d'ulivi, terra brulla e spiovente, canzoni sempre uguali, immancabilmente epiche e meravigliose e alla fine della strada, case e sabbia, passato remoto di coreografica presenza e immortalita' dell'incoscienza che invero definisce cristallizzando apparente immagine in concreta realta'.
Gia' dov'ero, cosa ho ceduto in cambio di quattro parole lo so bene, pagato ieri il conto di domani che inevitabilmente sara' presentato mentre l'oggi e' il pretesto per non assumere posizione alcuna, non riflettere e guardare laddove non potevo essere, non sapevo andare, non ho mai creduto.
I'm so tired but i cant sleep
standin on the edge of somethin much too deep
its funny how we feel so much but cannot say a word
we are screaming inside but we can't be heard

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