lunedì, ottobre 08, 2007

Perigeo II

Ho guardato nel buio ed ho osservato molto bene, ho guardato ancora e nel fondo scopro la mia immortalita'.
Questo e' e cosa se non un lungo e sterminato tunnel buio senza alcuna luce sul fondo.
L'acido resta immobile e sciogliera' cio' che rimane dei miei giorni proprio qui, nell'attonito silenzio di questo autunno bambino che ancora non canta ma gia' soffia forte in sax tenore di sapore antico.
Ritorno all'incoscienza di quando le forme erano luci soffuse e confuse, suoni indistinte cacofonie da riordinare, riorganizzare in musica e parole, autoconsapevolezza di uno specchio come gioco, corrispondenza simmetrica, elementari associazioni ma anche allora qualcosa iniziava, partiva verso mete inimmaginabili.
Ecco, ecco l'incapacita' del tempo di progredire se l'oggi nulla guadagna da ieri e nulla conta piu', nulla ha senso su scala abbastanza ampia.
Chiedersi quindi se sia piu' forte la carne o il pensiero e non c'e' azione, filosofia, strategia, anatema o ideologia a sostenerne tesi quando nel battito di ciglia di una montagna, effimero movimento e' meno di polvere di stella lontana.
Ricordare, ricordare cosa ed e' qui la scommessa piu' importante, scelta se ancora di scelta si tratta ma esistono ordini diversi d'infinito, insiemi che contengono insiemi, che contengono insiemi, che contengono insiemi e la fisica non conta, non c'e' matematica, non c'e' logica in susseguirsi di linguaggio che non comprendo perche' il mio infinito, la mia immortalita' soggiace laddove comunemente non si guarda, non si osserva, non si scava e tantomeno si considera.
In questo luogo, nel pentacolare spazio di elite snob e sepolta, furtivo mi muovo, tra stupore e noia, godendo dei passi dimenticati, delle mani abbassate, delle orecchie che faticavano a comprendere mascherando con assenso e tra bicchieri di plastica rovesciati e coriandoli esausti, ascolto il mio momento ed e' importante farlo perche' unico, solo tra i soli possibili, indimenticabile perche' gia' dimenticato.
...l'esistenza di un ordine e' oggi necessaria in funzione delle nuove forme sonore che andiamo scoprendo, perche' la musica non e' più ferma alla sciocca contemplazione di se stessa, e' progressione ed esplosione, sogno ed incubo, una realta' in continuo divenire.
Si muove verticalmente ed orizzontalmente ora, sovverte e dissacra, striscia dappertutto a cavallo della scienza
e della fantasia: e' arte e realtà di conoscenza ad un tempo.

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