sabato, aprile 14, 2007

Importazione

In rare occasioni ho l'occasione o dovrei dire l'obbligo di entrare in zone dell'esistere che non mi appartengono e quando avviene spesso e' un disastro.
Non evito la realta', semplicemente la circoscrivo in ampissimi recinti che non mi lasciano troppo tempo per fermarmi, mi fanno incontrare centinaia di persone ma contestualizzate in ambiti ben precisi e se il mondo e' il mio campo di battaglia, almeno le zone di sole le scelgo io.
Mio malgrado quando sfondo confini che non voglio oltrepassare continuo a stupirmi come fosse la prima volta, come se non avessi mai visto, come non avessi mai immaginato...
E' che quando avviene qualcosa dentro di me inizia a sussurrare, a fare domande, a chiedersi dei perche', a sbattere pugni su muri troppo spessi e non voglio, non devo, non posso soffermarmi troppo su questi particolari.
Io sono un equilibrista, uno di quelli nati sulla corda, mi ci contorco sopra da che cammino e col vento ormai ci scherzo, con la pioggia danzo piu' forte, con i sussulti rido beffardo e mi faccio potente ma la terra ferma no, quella devo evitarla, mai guardare, mai soffermarsi troppo anche solo al sapere che esistono luoghi di immobile stabilita'.
Perche'?
Perche' ho poggiato i piedi su quella terra e non ho saputo correre, non ho saputo andare lontano, non ho potuto andare lontano e tornare da dove sono venuto e' stato vivere non ripiegare.
E' che quella terra certi giorni e' troppo vicina e a chi posso raccontarlo, come spiegare il bisogno di una luce vista tante volte, piu' volte di quanto posso accettare.
E' che quella terra certe notti e' stilettata nel cuore, lama gelata nell'esatto centro dell'anima e come raccontarlo senza mostrare la gola, senza ammettere paure, timori, debolezze, piccolezze e storture che i miei anni, i miei occhi spalancati non meritano.
Non oggi, non stanotte e se sara' un mai invece che un forse non so, ora mi sento solo di urlare...
Poi la smetto, giuro...
Qualche illusione ce l'ho
qualche ricordo si sa
qualche valigia disfatta qua e la'
ma dimmi chi non ne ha
Trent'anni vedi non mi fanno male
e mi va bene cosi'
e non ho voglia di fermare questo mare
che poi ci bagnera'

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